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al testo di Teresa Cassani
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CORRISPONDENZA
Lina non sa capacitarsi del silenzio delle persone con le quali vorrebbe stabilire un dialogo duraturo o con cui presume un rapporto già consolidato. Lei ama inviare messaggi, -la posta elettronica è molto comoda per questo scopo-, ma le succede spesso di non ricevere risposta. Auguri natalizi e pasquali rimasti senza riscontro. Proposta di scrittura per un concorso, indirizzata a una collega, caduta nel nulla senza alcun commento. Polemica su una questione di lavoro, immaginata condivisa o contrastata, ha avuto la stessa accoglienza. E altro naturalmente. Non capisce perché gli eletti destinatari non sentano la grandezza dell’essere considerati tali e scansino quella che è la bellezza della corrispondenza ovvero della relazione. Ma forse deve semplicemente acquisire la consapevolezza che, a prescindere dall’impossibilità di opporsi alla pur esistente indifferenza, i riconoscimenti possono assumere forme soggettive e personali e soprattutto che è meglio superare qualsiasi tipo di dipendenza. |
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